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Il Trattatello in laude di Dante di Giovanni Boccaccio rappresenta non solo la prima biografia del Sommo Poeta, ma anche una delle prime vere e proprie biografie così come le intendiamo nella più attuale delle accezioni. L'immagine che di Dante ci restituisce Boccaccio risulta quella di una personalità pervasa e grondante di spiritualità, il cui unico impegno avrebbe però dovuto ruotare solo attorno alla produzione poetica. A tal proposito, il Certaldese coglie l'occasione per illustrare la propria visione sul ruolo dell'intellettuale, che - a suo avviso - non dovrebbe tralasciare l'attività poetica per concentrarsi su altri aspetti della vita civile, quali ad esempio l'impegno politico. Vi troviamo poi preziosissime informazioni sugli studi dell'Alighieri, sul suo carattere, sul suo aspetto fisico, sui suoi legami affettivi e familiari, oltre a una strenua difesa dell'utilizzo da parte del Sommo Poeta della lingua Volgare e a un deciso anatema contro Firenze, colpevole di averlo esiliato. Dante ha certamente rappresentato l'emblema di Giovanni Boccaccio, orientandolo nella sua navigatio letteraria, e questa opera preziosa ne è fulgida testimonianza.